mercoledì 29 dicembre 2010

I primi feedback

Nella prima settimana di tirocinio mi sono dovuta assentare una mattinata per un esame all'università, al mio rientro nel pomeriggio tutti i ragazzi erano preoccupati di come fosse andato l'esame, in particolare uno era molto arrabiato perchè non ero andata. Mi sembrava impossibile, neanche una settimana ed ero già una di loro....meraviglioso. Il giorno seguente il ragazzo arrabiato mi ha dato la prima lettera, dicendomi che non lo dovevo più fare,non vi so spiegare l'emozione di quel momento; un altro utente con il quale avevo già messo in preventivo un diffiicile rapporto a causa della sua patologia mi ha guardato e i ha chiesto di aiutarlo a finire un lavoro perchè era urgente, non ci potevo credere, da quelle semplici ed esplicete parole è nato un rapporto meraviglioso, come non avrei neppure osato sognare!  Questo però ha causato la gelosia di altri ragazzi, e vi dico con tutta sincerità che non sapevo più come comportarmi, sono stati giorni di felicità da un lato e tristezza dall'altro. Ma quei feedback posit
ivi mi hanno dato la forza e la volontà di affrontare i problemi, ma soprattutto mi hanno fatto capire una cosa importantissima: è il lavoro che voglio fare!

lunedì 13 dicembre 2010

I primi scogli.....da superare.....

Come in tutte le nuove esperienze possiamo trovare alcune difficoltà....
Nella mia esperienza il primo problema è stato l'attuazione del progetto, in quanto molti ghenitori non avevano piacere che svolgessi un percorso di potenziamento alla lettura e alla scrittura.
Superato questo scoglio c'è ne sono stati altri: non tutti i ragazzi volevano svolgere tale attività...
Quindi il mio progetto era in continuo mutamento...
Ho pensato di dedicare un post a questo argomento perchè troppo spesso sento tirocinanti che si preoccupano o scoraggiano per questi motivi, ma ogni progetto per essere autentico, utile, produttivo deve mutare, essere adattato non alle nostre esigenze, ma a quelle delle persone a cui è rivolto, senza però deviare dagli obiettivi educativi.
Per portarvi un'ultimo esempio: nella mia stesura del progetto avevo pensato anche ad un potenziamento nell'abilità di "far di conto" ma quest'ultima non era accettata, io non ho voluto insistere o forzare la cosa, ma un giorno durante la pausa mentre si giocava a carte (briscola) mi è venuta l'idea di lanciare una sfida....ovvero chi riusciva a contare i punti mentre si giocava per poi alla fine dirmi chi aveva vinto.
Così in questa maniera alternativa e divertente sono riuscita in parte a raggiungere le mie finalità educative se pure in maniera del tutto diversa, ma ugualmente utile.

lunedì 6 dicembre 2010

il mio progetto

Inanzittutto prima di iniziare il tiricinio bisogna creare un progetto adatto al luogo e alle persone con le quali andiamo a trattare. Il mio progetto di tirocinio riguardava il potenziamento alla lettura e alla scrittura dei dipendenti diversamente abili della cooperativa, ed era adattata alle singole esigenze, perchè con un ragazzo analfabeta siamo partiti dalla prelettura e prescrittura, mentre con altri durante la pausa pranzo si leggeva un quotidiano, la scrittura è stata un'operazione più spontanea in quanto loro mi lasciavano dei feedback attraverso dei "bigliettini". Però la cosa non è così semplice come appare perchè ho incontrato molte difficoltà in quanto molte famiglie non erano d'accordo a queste attività o alcuni ragazzi non volevano leggere a voce alta, ma grazie allo staff della Nike Kai Dike sono riuscita a portare avanti il mio progetto, in maniera piacevole e con buoni risultati.